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Buon pomeriggio e benvenuti all'appuntamento con la newsletter di RealEstate+, che inizia con “Il Punto”,
prima di offrirvi molte notizie e analisi esclusive
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IL PUNTO
Torna il 24 maggio la quinta edizione del Real Estate & Finance Summit targato Sole24 Ore
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Vítor Constâncio, president of the Council of the Lisbon School of Economics and Management,Samuele Cappelletti,
Managing Director di Apollo Global Management, James Seppala, Head of Real Estate for Europe Blackstone. E ancora
Aldo Mazzocco di Generali real estate e Mario Abbadessa di Hines, così come i responsabili delle maggiori società
di advisory - Cbre, Dils, Cushman&Wakefield, Colliers) saranno i protagonisti della quinta edizione
del Real Estate & Finance Summit del Sole24 Ore, l’evento dedicato interamente al mondo dell’immobiliare.
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L’appuntamento, ideato e curato sin dal primo evento da Paola Dezza, responsabile del settore Real estate per
il quotidiano, è in presenza per il 24 maggio 2022 al Mudec, museo delle culture (con possibilità di
assistere all’evento anche in formato digitale) dalle ore 9.30. Quest’anno più che mai una mattinata
di riflessione che vuole calare il settore e le previsioni dei prossimi mesi. Il contesto in forte evoluzione, i risvolti
della guerra in Ucraina, la pandemia (che sembra volgere verso una situazione meno grave), ma anche l’influenza
di variabili come i costi dell’energia e delle materie prime e quindi l’impennata dell’inflazione saranno
al centro dei lavori della quinta edizione.
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Ad aprire i lavori Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, a seguire l’intervista di Isabella Bufacchi,
corrispondente per il quotidiano da Francoforte, a Vítor Constâncio, che ci racconterà di come il
rialzo dei tassi Bce, inflazione record, recessione, guerra e sanzioni, Covid potrebbero provocare una tempesta
perfetta. Con Lia Turri, partner PwC Italia, Real Estate Leader, tratteggeremo i mega-trend del settore,
dal digitale ai cambiamenti delle costruzioni fino al metaverso.
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A seguire tre tavole rotonde. La prima dal titolo “La sfida degli investimenti in un contesto in evoluzione:
all’orizzonte un rallentamento o la crisi?” avrà come ospiti Mario Abbadessa, Country Head Hines
Italy, Andrea Orlandi, Managing Director CPP Investment, Samuele Cappelletti, Managing Director, Apollo
Global Management, James Seppala, Head of Real Estate for Europe Blackstone e Aldo Mazzocco, ceo e General Manager
Generali Real Estate. L’analisi verterà sulle prospettive dei prossimi mesi per i grandi investitori. Nella
seconda tavola rotonda dal titolo “Il mercato italiano tra compressione dei rendimenti e stock in fase di valorizzazione:
quando e come conviene investire?” con Ofer Arbib, ceo Colliers Global Investors Italy Sgr, Giuseppe Amitrano,
ceo Dils, Alessandro Mazzanti, ceo Cbre, Joachim Sandberg, ceo Cushman&Wakefield cercheremo di capire
se il mercato italiano nell’ambito di una asset allocation europea rimane interessante per gli investitori.
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Ma parleremo anche di finanziamento delle operazioni immobiliari nella tavola rotonda moderata da Marco Ferrando, caporedattore
Responsabile Sezione Finanza e Mercati Il Sole 24 Ore con ospiti Paolo Bellacosa, Managing Director Eastdil Secured,
Lorenzo Vianello, Senior Banker Real Estate UniCredit.
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A concludere i lavori sarà Emanuela Recchi, presidente ULI Italia che ci fornirà un quadro dettagliato della
situazione dell’immobiliare nel mondo e delle analogie tra i trend europei e italiani.
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L’analisi e i trend
Residenziale e logistica resistono a guerra, inflazione e Covid
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Guerra in Ucraina, inflazione e stagflazione, aumento dei costi energetici, la coda del Covid e costi di transizione
ai parametri Esg. È zigzagando tra questi macro-punti interrogativi che gli investitori stanno rimettendo a punto
le proprie strategie di asset allocation, cercando di bilanciare situazioni talvolta antagoniste. Come cambia dunque
la percezione dei singoli settori del real estate europeo alla luce di questa situazione in continua evoluzione? E quali
sono i maggiori rischi da coprire?
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La crescita economica resta forte Secondo l’Outlook di Nuveen, relativo al secondo trimestre 2022, quattro sono le conferme anche nel primo trimestre
dell’anno: una crescita economica forte ma più lenta, un'inflazione persistentemente più elevata,
tassi d'interesse che si avviano verso un rialzo e nuovi episodi di elevata volatilità sui mercati. Il Global
Investment Committee di Nuveen si è focalizzato sulla valutazione e l’analisi delle sfide più ardue e delle
opportunità d'investimento che derivano però dai grandi cambiamenti in corso.
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Due gli sviluppi che a fine 2021 erano totalmente inaspettati: la crisi geopolitica e umanitaria scatenata dall'invasione
russa dell'Ucraina e un peggioramento dello scollamento tra i dati economici e il sentiment degli investitori. I segnali
positivi restano invece quelli di un forte aumento di nuovi posti di lavoro, un calo costante del tasso di disoccupazione
e la resilienza dei consumatori.Ma ecco intervenire il caro-energia e le sue conseguenze. «L’inversione
della curva dei rendimenti e il picco del prezzo del petrolio possono avere implicazioni significative per l'economia
– spiega Saira Malik, chief investment officer di Nuveen –, ma nessuno dei due significa che seguirà necessariamente una fase recessiva. Allo stesso modo,
la combinazione tra un’inflazione più elevata e una crescita in modesta decelerazione, che ha caratterizzato
gli ultimi mesi, non preannuncia il ritorno alla stagflazione degli anni ’70. Il modo in cui temi caldi come
questi sono stati trattati, senza considerare tutte le sfumature, ha creato una rigidità che potrebbe interferire
con un processo decisionale ponderato e basato sui fatti».
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La Fed, le obbligazioni e le azioni La certezza ha spazzato via congetture tipo “lo farà o non lo farà?” quando a marzo la Fed ha iniziato
il tanto atteso rialzo dei tassi. Una settimana fa l’altro rialzo di 0,50 punti, il primo rialzo di mezzo
punto dopo il maggio 2000. «Sebbene rappresentino un fattore negativo per alcuni asset, i rialzi dei tassi rendono
il credito più interessante su base relativa e anche alcune categorie azionarie potrebbero beneficiarne», spiegano
da Nuveen.
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«I mercati sono solitamente più irrequieti nelle fasi finali del ciclo economico, ma il rischio geopolitico
amplifica questa irrequietezza», dicono da Nuveen. Due le strategie possibili: o cavalcare la volatilità,
prendendo rischio sul debito dei mercati emergenti, o proteggersi. Nella seconda eventualità, gli investitori
che cercano un porto sicuro rispetto alla volatilità del mercato dovrebbero prendere in considerazione di incorporare
(o aumentare) investimenti meno liquidi nei loro portafogli, dice Nuveen, come investire sul credito privato
dato che la domanda di finanziamenti per operazioni di private equity non mostra segni di rallentamento. Infatti,
il capitale globale di private equity impegnato, ma non allocato, si è attestato vicino ai massimi storici di
1,78 trilioni di dollari a febbraio, perché gli investitori istituzionali continuano ad apprezzare questa asset
class come potenziale antidoto per le aspettative di rendimento più basse sul lungo termine.
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Il recente rialzo della Fed la dice lunga sulle minacce inflazionistiche. «Prevediamo che l’inflazione si manterrà
un po’ elevata, ma non con una spirale inflazionistica fuori controllo – recita l’Outlook di Nuveen
–. L’allocazione su asset reali selezionate e altre tradizionali strategie di protezione rispetto all'inflazione
saranno di grande utilità per i portafogli». E aggiunge: «Privilegiamo una protezione dall'inflazione
prolungata in forma di asset produttivi, in grado di generare flussi di cassa, come i titoli azionari, il real
estate e gli asset reali». Il real estate è particolarmente adatto ad affrontare i periodi inflazionistici e tra i settori Nuveen raccomanda il
residenziale, «un segmento che, a partire dalla crisi finanziaria globale, ha visto una progressiva contrazione
dell’offerta, tendenza esacerbata dalla migrazione indotta dal Covid e dal costo più elevato dei materiali,
che ha rallentato il ritmo di costruzione di nuove unità».
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Nel real estate scendono i rendimenti Secondo l’ultimo Outlook di Aew, siamo alle prese con un rallentamento della crescita dei rendimenti da locazione,
in tutti i settori, con una certa resistenza solo nel residenziale e nel logistico. In generale i rendimenti resteranno
stabili e i total return resteranno sotto il 5% per i prossimi cinque anni in tutti i comparti del real estate. «Le nostre previsioni
si sono abbassate di 120 bp rispetto a quelle del settembre 2021», dicono. A guidare le performance il settore
della logistica, che potrebbe anche avvicinarsi, a seconda dei casi, al 6%, seguito dai centri commerciali
prime , anche perché il post-Covid vede una progressiva normalizzazione dei comportamenti dei consumatori,
che hanno ricominciato a comprare nei negozi fisici anziché solo online. Secondo Aew si assisterà inoltre anche
a un ritorno verso il lavoro in ufficio, pur se con i cambiamenti di cui tanto si parla. Nell’immediato, secondo Aew, stiamo viaggiando verso una stagflazione e nei prossimi cinque anni i rendimenti
prime resteranno praticamente fermi. «È importante sottolineare – dice l’Outlook – che il
real estate europeo resta saldo, con bassi livelli di vacancy e un livello di rischio molto limitato, senza extra
offerta di spazi o un elevato ricorso all’indebitamento finanziario».
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Il commerciale europeo non delude Secondo Primonial Reim, con 318 miliardi di euro investiti nel 2021 (+23% su base annua), il ritorno
alla crescita del mercato immobiliare commerciale europeo è stato confermato. Gli investitori hanno continuato la
loro strategia di acquisto di edifici “core” che si sono concentrati (per il 62%) in immobili per
uffici e residenziali. Nelle principali economie, il volume degli investimenti ha raggiunto i 95 miliardi di euro
in Germania (+43%), 71 miliardi nel Regno Unito (48%), 30 miliardi in Francia (-13%),
15 miliardi nei Paesi Bassi (-31%), 12 miliardi in Spagna (+23%) e 10 miliardi in Italia
(+17 per cento).Gli uffici non vanno in pensioneIl lavoro da remoto è ormai una realtà in tutto
il mondo. Negli Stati Uniti, secondo un’analisi di Harvard Business Review, la media delle prime 500 compagnie
è di due giorni lavorati da casa e tre in ufficio, il che taglia il tempo passato in sede del 30-40 per cento.
In Italia, secondo Coima, siamo sì di fronte a un aumento del lavoro da remoto, ma in misura leggermente
minore, passando da uno a 2,5 giorni la settimana.Ciò che è sicuro è la necessità di ripensare
gli spazi lavorativi, dove gli impiegati spesso si sentono scomodi o non sicuri, il che porta sì a una riduzione
degli spazi complessivi a uso uffici per via del lavoro da casa, ma non così drammatica: negli Usa si calcola
una diminuzione compresa tra l’1% e il 2%,mentre in Italia dal 5 al 10 per cento. Insomma, gli uffici
non vanno ancora in pensione e il comparto resta un ottimo investimento nel settore immobiliare.Il volume totale degli
investimenti nel settore immobiliare per uffici in Europa è stato di 98 miliardi di euro nel 2021, identico a quello
del 2020. Germania, Regno Unito e Francia sono stati i mercati preferiti. Al di fuori della zona euro, è
interessante notare la rapida crescita in Svezia con più di 11 miliardi di euro.Ma gli edifici devono essere sostenibiliCiò
che è certo è che gli edifici, e gli uffici stessi, devono essere sostenibili. Tanto che ormai a Milano
il 41,2% del take up fa riferimento, appunto, a edifici certificati Leed o Breeam.
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Il residenziale è un buon investimento Per Primonial Reim l’investimento in immobiliare residenziale ha visto il suo anno migliore dell'ultimo decennio
nel 2021. Il volume totale degli investimenti nel settore immobiliare residenziale europeo è stato di 98 miliardi
di euro nel 2021 (+59% rispetto all'anno precedente). I prezzi delle abitazioni nella zona euro hanno
proseguito la loro tendenza al rialzo in tutti i mercati analizzati nel quarto trimestre 2021. Per quanto riguarda l’Italia le transazioni sono in netta ripresa, nonostante i prezzi ancora non si azzardino
a grossi balzi. Pesa, da questo punto di vista, l’obsolescenza dello stock abitazionale, evidente soprattutto
in un’ottica comparativa europea. Secondo Coima, oltre il 70% degli edifici italiani risale infatti a prima
del 1980, contro per esempio il 48,8% della Spagna e il 59,5% dei Paesi Bassi, mentre Germania e Regno
Unito condividono con l’Italia l’anzianità media dei building.
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La logistica ancora regina Il settore logistico continuerà a premiare gli investitori, seppur con molti distinguo e a patto che si tratti di
edifici all’avanguardia. Da questo punto di vista il Paese con gli impianti logistici più moderni è la
Germania, dove nel 2020 (ultimo dato comparativo disponibile), secondo Cbre ed Eurostat, 103 mq ogni 100
abitanti corrispondevano agli standard moderni, contro i 64 della Francia, i 59 del Regno Unito, i 38 della Spagna
e i 36 dell’Italia, dove evidentemente ci sono ancora le migliori possibilità in termini di miglioramento dello
stock. In termini prospettici, le possibilità di aumento degli affitti nel settore logistico sono buone a Milano,
Roma, Parigi e Marsiglia, dove si sono registrati i minori aumenti nel periodo 2011-2021, contro una media
europea di incremento del 21% nello stesso periodo. Superano la media Berlino (54%), Dublino (51%),
Barcellona (37%) e Birmingham (29%).
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Il retail riprende Nonostante la ripresa della spesa delle famiglie nel 2021, in linea con la ripresa economica, gli investitori hanno
continuato a essere selettivi nelle loro scelte di allocazione. Il volume di investimento totale nel settore immobiliare
al dettaglio europeo è stato di 34 miliardi di euro nel 2021 (in calo del 16% nel corso dell'anno).I
dati post emergenza sanitaria evidenziano però un ritorno dei consumatori verso i punti vendita delle grandi superfici
e i nuovi modelli di distribuzione che integrano online e spazi fisici lasciano prevedere buone opportunità per gli spazi
dei centri commerciali, a patto che siano all’avanguardia.Gli hotelIl mercato immobiliare alberghiero valeva
16 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 62% rispetto all'anno precedente. In particolare (dati
Primonial), il quarto trimestre ha visto un'accelerazione significativa, con 5 miliardi di euro di transazioni.
I capitali si sono concentrati nel Regno Unito, con 4,6 miliardi di euro, Spagna (2,5 miliardi di euro,
+216%), Germania (2,1 miliardi di euro, +11%), Italia (1,4 miliardi di
euro, +85%) e Francia (1,3 miliardi di euro, +24%). Tuttavia, nonostante la
ripresa del turismo interno e la riapertura delle frontiere tra Paesi dell'Unione Europea e con alcuni altri Paesi,
i vincoli sono rimasti elevati e hanno impedito un ritorno del mercato ai suoi livelli pre-pandemici. Sicuramente
quello dell’ospitalità è uno dei segmenti ad aver sofferto maggiormente, soprattutto per quanto riguarda
le strutture con poche stelle: i dati prospettici lasciano però ben sperare in una ripresa, ma anche in questo
caso solo per le strutture di qualità e moderne.
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Studentati al Sud
La Puglia investe sulle residenze universitarie
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L’esterno di una residenza
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Le residenze per studenti nelle città universitarie della Puglia si rinnovano attraverso i concorsi di progettazione.
Dopo Palazzo Frisini a Taranto, aggiudicato ad un team guidato dai napoletani Corvino+Multari, l’ex convento
dei Carmelitani Scalzi a Lecce, assegnato ad un gruppo guidato dai toscani di Ipostudio Architetti con Netti Architetti,
si è concluso anche un terzo concorso per la progettazione del recupero dell’ex Cassa Mutua Artigiani di Brindisi,
che diventerà uno spazio a disposizione della comunità studentesca e non solo. Archistart Studio insieme a Vincenzo
Congedo, Armando Dinoi, Verdiana Bursomanno e Stefano Margiotta si sono aggiudicati il primo premio.
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La caffetteria
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Le iniziative Le iniziative sono state promosse dall’assessorato all'Istruzione della Regione Puglia in collaborazione con le
agenzie regionali per il diritto allo studio Adisu e per la progettazione Asset, nell’ambito del progetto Puglia
Regione Universitaria. «Anche Brindisi avrà presto una nuova residenza universitaria con la riqualificazione
di un immobile in una posizione strategica della città – dichiara l’assessore al Diritto allo Studio,
Sebastiano Leo – saranno 52 gli alloggi realizzati a cui si affiancheranno spazi di coworking, area studio,
zona svago, palestra, caffetteria e una mensa. Particolarmente interessante è anche la realizzazione di uno
student center immaginato come un community hub destinato agli studenti, a nuove start up e stakeholder che potranno interagire per generare nuove opportunità di
crescita. Il progetto vincitore prova a costruire una cerniera tra Brindisi e la sua comunità studentesca –
commenta l’assessore – pensando spazi e occasioni di incontro e condivisione. Gli spazi previsti, infatti,
non saranno a disposizione solo degli studenti ma saranno aperti anche alla città di Brindisi, a tutta la comunità
cittadina».
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La proposta progettuale di Archistart immagina il complesso architettonico dell’ex Cassa Mutui Artigiani come una macchina
che genera valore sociale ed economico, una cerniera sociale tra l’università e la città, grazie soprattutto
alla diversificazione delle funzioni: le residenze, i servizi e gli spazi di relazione con la città. Tutti
i concorsi di progettazione, promossi attraverso la piattaforma del Consiglio nazionale degli architetti, vanno in
questa direzione: costruire sinergie tra sistemi urbani e sistemi universitari, nell’ottica di crescere insieme.
Un programma che coniuga diritto allo studio e rigenerazione urbana.
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Una stanza privata
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Il progetto di Brindisi Il progetto vincitore per Brindisi sarà candidato nel prossimo mese di maggio al V Bando nazionale della legge 338/2000
per la realizzazione di alloggi e residenze universitarie, che si avvale in questa edizione di risorse provenienti da
Pnrr. L’immobile messo a disposizione da “Puglia Valore Immobiliare” sorge, tra l’altro,
accanto al prossimo polo universitario che nascerà Brindisi, un'iniziativa questa fortemente voluta dall’amministrazione
comunale e già finanziata con i fondi Pnrr, nell'ambito del programma per la qualità dell'abitare,
Pinqua. Taranto, Lecce e Brindisi sono tre dei cinque concorsi oggetto di un protocollo firmato tra la Regione e il
Cnappc per altrettante residenze universitarie. Seguiranno altre gare per Bari e Foggia.
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L’autrice dell’articolo è Paola Pierotti
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Alla SDA Bocconi
Esg e rischi finanziari, i temi del Congresso Eres 2022
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La sede dell’Università Bocconi di Milano
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Alla SDA Bocconi
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L’accademia incontra l’industria. Obiettivo, affrontare i nodi cruciali dell’investimento immobiliare
alle prese con i rischi finanziari, le esigenze di sostenibilità economica e ambientale, la governance dei criteri
Esg e la rigenerazione urbana che deve trovare una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Il tutto, non solo
fotografando l’Italia, ma da un punto di vista globale sui trend internazionali.
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Torna, dopo due anni di pandemia e in presenza a Milano – da mercoledì 22 a sabato 25 giugno – la XXVIII Eres Annual Conference 2022, organizzata da SDA Bocconi. Se il mercoledi, la prima giornata, l’evento si apre con i lavori degli studenti dei dottorati di ricerca
sui temi della finanza e del Real estate, la sessione istituzionale è prevista il giovedi 23, quando università
e la dimensione dell’impresa e degli investitori privati si incontrano per entrare nel vivo dei temi.
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Un momento istituzionale aperto da Giuseppe Soda, Dean della SDA Bocconi, da Giacomo Morri, associate professor of Practice and Faculty Deputy in Corporate Finance & Real Estate di SDA Bocconi School of Management. Seguono gli interventi di Albert Saiz, docente di Urban Economics & Real Estate al Massachusetts Institute of Technologies e di Aldo Mazzocco, ceo di Generali Real Estate e anche head of Private Markets & Real Assets business unit Generali Asset & Wealth Management.
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Poi si entra nel vivo dei lavori – rigorosamente in lingua inglese e per workshop paralleli – su società
quoate e Reits; sui rischi degli investimenti diretti in Real Estate; sull’impatto dei parametri finanziari
e Esg sugli asset; sui nuovi trends e le sfide post-pandemia. Infine, una sessione di workshop sarà
dedivata anche alla rigenerazione urbana e al non sempre facile rapporto di collaborazione pubblico-privato.
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«Per la terza volta, unica città, Milano ospita nuovamente l’Annual Conference dopo le edizioni del
2004 e del 2010 – ha sottolineato Giacomo Morri –. L’evento si terrà nei diversi del campus della
Bocconi, tra cui il Velodromo, l’aula magna di via Roentgen e il nuovo “Meo”, sede di SDA Bocconi.
E nelle giornate di venerdì e sabato, si parlerà ancora di corporate real estate management, di real estate economics, ma anche di housing, sostenibilità, nuove tecnologie e big data applicati al settore». Fondata nel 1994, Eres (European Real Estate Society) (www.eres.org), è nata per iniziativa di un gruppo di accademici, in prevalenza inglesi
e olandesi, quale prima associazione continentale di studiosi del settore immobiliare.
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Ospitalità
Il resort di lusso conquista la ex base militare
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Una ex base militare che si trasforma in resort di lusso sull'isola di Favignana, nell'arcipelago delle Egadi.
Ma non solo. Il progetto del palermitano Fabio Tagliavia (con un'esperienza trentennale nel settore dello shipping),
amministratore unico della società Camparia, prevede anche il recupero di un insieme di edifici che fanno parte degli
ex stabilimenti Florio dedicati alla costruzione delle attrezzature per la pesca del tonno e che hanno dato il nome alla sua
società.
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L’iniziativa, per la quale è stato previsto un investimento per la riconversione di oltre 10 milioni di euro
(20 milioni in totale considerando anche le acquisizioni) è sostenuta da Invitalia, che interviene, attraverso
il contratto di sviluppo, con un finanziamento di circa 4,8 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello
Sviluppo economico.
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L’operazione prevede la riqualificazione di Nido Pellegrino, un promontorio di 70mila mq, ex complesso militare
composto da due grandi edifici, oggi adibiti a case vacanza, e altre strutture belliche in stato di abbandono come
trincee, rifugi, polveriera bunker e piattaforme circolari. La ex base diventerà una struttura turistica
di alto livello grazie alla creazione di 20 camere (44 posti letto) con ampi spazi esterni e alla realizzazione di
altri servizi (Spa, wellness, bar, piccola ristorazione, piscine). L’accesso al mare (Lido
Pellegrino) sarà accompagnato da un parco bioemozionale per valorizzare la flora e l'ambiente naturale articolando
un percorso di visita su diversi sentieri.
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«Il promontorio era stato messo all'asta dal Demanio nel 1998 – racconta Tagliavia a Il Sole 24Ore –
ed era stato acquistato dalla famiglia Cecchetti che aveva ricavato delle case vacanza. Lo scorso anno è maturata
la possibilità di rilevare l'asset ed è stato siglato un compromesso confirmatorio dal nostro gruppo, che
prevede l'acquisizione a settembre. Nido del Pellegrino è un luogo mozzafiato che si affaccia sullo specchio
d'acqua più bello dell'isola e ha di fronte l'isolotto del Preveto». Una zona vincolata sotto il
profilo paesaggistico e il progetto, come spiega l'amministratore, è quello di farne un lido, sul modello
del famoso Nikki Beach, dal profilo a carattere nazionale e internazionale, con area ristorazione, Spa, spazi
wellness con pedane per fare yoga e pilates, un centro ricco di offerta di entertainment e aperto al territorio.
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La parte di ristorazione lounge che si combina con l'ospitalità del Pellegrino verrà offerta attraverso la Camparia.
«Quest'ultima è un vero e proprio esempio di archeologia industriale, curata dal famoso architetto palermitano
Giuseppe Damiani Almeyda – commenta Tagliavia – e dall’appeal straordinario, con le sue strutture in
pietra arenaria, gli archi a sesto acuto, le trizzane, le navate che si affacciano sul mare e che danno l'idea
delle cattedrali. L’opera di riqualificazione degli ambienti avverrà in due fasi: la prima a giugno 2022
e la seconda a giugno 2023».
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«I due immobili saranno sinergici – prosegue l'imprenditore -. Gli ospiti del resort potranno fare
un'esperienza diversa, uscendo dal Pellegrino e fruendo poi dei servizi a Camparia, che prevederà, oltre
alle aree ristorative, anche spazi museali».
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L’obiettivo è dar vita, in un contesto paesaggistico unico, a un complesso ricettivo di eccellenza in grado
di affermarsi come polo naturalistico, culturale e balneare rivolto a un turismo di alto profilo su scala internazionale.
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L’intero progetto sarà completato entro la primavera del 2024 e porterà all'assunzione di 117 lavoratori,
di cui buona parte stagionali. La gestione avverrà direttamente.
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«Il mio sogno – prosegue l’amministratore unico – è quello di istituire a Camparia una piccola
accademia per i ragazzi del luogo, aperta anche in inverno quando l'isola offre poche attività per i giovani».
Sull’isola di Favignana e a Trapani Tagliavia ha già ristrutturato e recuperato diversi edifici dismessi in ambito
urbano e agricolo adibendoli ad attività ricettiva e di ristorazione.
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Il progetto al Villaggio olimpico di Porta Romana
Dalle auto ai grattacieli, a Milano il Real Estate firmato Pininfarina
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Il rendering
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Dal settore dell’automotive a quello del real estate: costruire edifici contemporanei e di qualità significa
uscire dalle logiche dell’edilizia tradizionale, per abbracciare quelle della produzione manifatturiera. A partire
dall’industria delle automobili. Non si tratta solo di una necessità legata alla crescente quota di prefabbricazione
e al mutamento del processo costruttivo, che sposta in “fabbrica” gran parte delle lavorazioni off-site. Un’assunzione di coscienza sul fatto che un immobile è un organismo complesso: per i materiali che impiega,
la tecnologia che integra e la crescente necessità di interazione fra uomo e ambiente costruito.
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Da questa riflessione nasce l’alleanza fra Red Group, società d’investimento e sviluppo immobiliare
americana, e Pininfarina, storico marchio del design industriale ed automobilistico made in Italy, che da oltre
dieci anni, con la divisione Pininfarina Architecture, sviluppa complessi immobiliari nel mondo, occupando la
terza posizione nel rapporto Savills per numero di progetti in ambito branded residences. Conosciuta negli States, in Cina o nel Middle East, quest’anima real estate della società è
poco nota in Italia. Paese in cui la società sbarcherà grazie a Red, a Milano, per la realizzazione
di uno smart building a uso residenziale dal design spinto, sia nelle forme e nella progettazione di una facciata tecnologica,
che nel disegno delle parti comuni.
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L’intervento vede coinvolti in prima linea anche l’impresa edile Torchio & Daghero, equity partner e general
contractor; Planet Idea, Competence Center di Planet Smart City, proptech company che realizza ecosistemi urbani
intelligenti e sostenibili; Icona Architetti, studio fondato a Milano da Federica Poggio e Marco Orto, che si
distingue per l’approccio immersivo e umanistico al progetto. L’area in cui atterrerà l’operazione
è quella di trasformazione dello Scalo di Porta Romana, vicino al villaggio olimpico. «Ciò a cui stiamo
lavorando – racconta Giovanni de Niederhäusern, senior vice president Architecture di Pininfarina - è un edificio vivo. Un fabbricato in cui le forme, fluide, servono a dare vita a spazi
più vivibili, che dialogano fra indoor e outdoor. Il tema della sostenibilità Esg, economica, sociale
ed ambientale, è il perno del nuovo complesso, pensato per essere affordable sotto l’aspetto economico senza incidere sulla qualità e ottimizzato in ogni “componente” secondo
logiche che sono proprie della manifattura. Dove, ad esempio, entrano in gioco anche valutazioni di lungo periodo,
come la manutenzione di un manufatto. L’immobile è considerato un prodotto, che deve durare nel tempo».
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L’articolo completo è pubblicato sul quotidiano di Lunedì 16 maggio
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